L’ectropion è il rivolgimento esterno del bordo libero palpebrale, rappresenta un fenomeno comune, specie nelle persone anziane: lo stadio iniziale è rappresentato dall’eversione del margine interno del bordo, seguita da quella dell’interno bordo e poi da quella di tutta la palpebra; di conseguenza si ha: da un lato epifora (lacrimazione) ed eczema della cute palpebrale, e dall’altro iperemia, edema, ipertrofia e xerosi della congiuntiva tarsale corrispondente; alla fine si può stabilire lagoftalmo con esposizione costante della cornea.
L’ectropion acquisito può essere:
- Spastico
- Senile
- Paralitico
- Meccanico
- Cicatriziale
L’ectropion spastico è dovuto alla contrattura del muscolo orbicolare che fa ribaltare all’esterno il bordo libero; è più comune nei giovani e può interessare la palpebra superiore e inferiore.
L’ectropion senile, che riguarda la sola palpebra inferiore, è legato all’ipotonia dei tessuti palpebrali, specie del muscolo orbicolare e del legamento palpebrale esterno; può essere favorito dalla congiuntivite ipertrofica cronica senile.
L’ectropion paralitico è causato dalla paralisi del VII n. o dai traumi per lesione o distruzione delle fibre del muscolo orbicolare; interessa la palpebra inferiore e causa lagoftalmo.
L’ectropion meccanico si verifica in presenza di congiuntivite notevolmente ispessite e ipertrofiche (tracoma), di buftalmo e di esoftalmo.
L’ectropion cicatriziale che può interessare le due palpebre, induce varie gravi deformazioni delle palpebre e pericolo di lagoftalmo; le alterazioni più comuni sono dovute al carbonchio, alle pustole vacciniche, ai tumori maligni, al lupus, alle ferite lacero-contuse (talora mal suturate), alle causticazioni e alle ustioni.
Alcuni casi trattati prima | dopo
Tecnica chirurgica
A prescindere dal tipo di intervento di ectropion che si voglia eseguire è importante capire se sia necessario accorciare in senso orizzontale la lamella posteriore e se la palpebra necessiti di una messa in tensione mediante cantopessia laterale.
Si esegue una incisione cutanea a 2-3 mm sotto le ciglia per tutta la lunghezza della palpebra e cercando di reperire il setto orbitario. Una volta aperto quest’ultimo, si può osservare l’estrusione del grasso orbitario dalle logge adipose al di sotto del quale si possono intravedere i retrattori, equivalenti dell’aponeurosi nella palpebra superiore. Questi, nella maggior parte dei casi di ectropion, possono essere riagganciati al tarso mediante Vycril 6.0. Eseguito ciò, se vi è una lassità orizzontale, si può accorciare la palpebra nella posizione più laterale, la quale va attaccata con punto non riassorbibile al periostio ( pellicola che riveste l’osso zigomatico).
Ciò permette di porre in tensione la rimanente parte della palpebra e di correggere l’ectropion. I punti di sutura esterni vanno tolti dopo 7/8 giorni dall’intervento. L’anestesia è prevalentemente locale e la durata dell’intervento e di circa 1 ora e 15 minuti.