I fili di trazione sono impiegati da una quindicina d’anni ma, negli ultimi tempi, le aziende li propongono in materiali nuovi: sottilissimi, riassorbibili, in acido polilattico, in goretex. In base alla faccia che ti ritrovi, sono sistemati per elevare guance, sopracciglia, o per ridurre sottomento e pieghe intorno al naso. «Il ringiovanimento è dovuto anche al fatto che il trattamento induce la produzione di collagene e riattiva la circolazione locale»
I cosiddetti fili di trazione, ultimo ritrovato estetico, tendono i tessuti e spianano. Quasi sempre in ambulatorio e in anestesia locale. Attraversano le guance e, arrivati agli zigomi, portano su la pelle. Via le rughe. Per un po’. Il trattamento ha i suoi vantaggi: esclude il bisturi, avviene in una seduta breve e non procura cicatrici. Unico lato negativo: l’effetto non dura più di un paio d’anni. E bisogna escludere i casi gravi di lassità».
Cosa sono i fili di sospensione?
Possiamo dividere i fili di sospensione in base alla sostanza di cui sono formati, alla lunghezza e alla forma.
Possono presentare lungo tutto il filo piccole alette posizionate “a spina di pesce” o piccole “perle”.
Le lunghezze possono essere diverse a seconda della zona da trattare.
Alle estremità possono essere presenti uno o due aghi oppure possono essere essi stessi contenuti in sottilissimi appositi aghi.
Le sostanze da cui sono composti sono principalmente due: pdo (polidioxanone) e caprolactone (prevalentemente acido polilattico).
Quando effettuare il trattamento?
L’applicazione di fili di sospensione si rende necessaria a livello del viso quando la pelle con il passare del tempo scivola verso il basso dando un aspetto di stanchezza e invecchiamento, nonché in presenza di rughe e solchi profondi.
In cosa consiste il trattamento?
Il trattamento con fili di sospensione viene effettuato ambulatorialmente. Dopo aver individuato le zone da trattare si marca a livello della pelle il tragitto lungo il quale il filo verrà inserito nei tessuti molli. Si effettuerà quindi anestesia locale con quantità minime di anestetico localizzate nelle zone da trattare. Si procederà quindi all’inserimento dei fili mediante un sottilissimo ago. Una volta che il filo si trova al di sotto della pelle, con un movimento manuale vengono fatte aprire le alette laterali che andranno così ad agganciare il tessuto circostante.
Al termine del trattamento, che generalmente può durare dai 30 ai 60 minuti circa, non vi saranno segni evidenti a livello cutaneo (salvo un possibile lieve ematoma localizzato alla zona trattata) e il paziente potrà immediatamente riprendere la normale vita sociale.
Inizialmente, nei giorni seguenti al trattamento, potrannoessere presenti arrossamento o ematoma localizzato nella zona trattata che scompariranno gradatamente.
In caso di utilizzo di fili di trazione cioè dei fili che danno il maggior risultato in termini di sospensione dei tessuti, la pelle apparirà nelle prime ore iperdistesa dando l’idea di un risultato poco naturale. Tale effetto dovuto alla forte trazione esercitata scomparirà nelle ore successive al trattamento. Nelle settimane seguenti il normale processo di fibrosi dei tessuti circostanti ai fili farà in modo che le alette esercitino sempre di più la loro trazione dando un miglioramento del risultato anche a distanza di alcuni mesi.
I fili di sospensione o di trazione hanno infatti subito nel corso degli anni moltissime modifiche e miglioramenti sia nei materiali che nella tecnica di impianto.
I primissimi fili utilizzati erano di polipropilene quindi non riassorbibili, permanenti e avevano una forma che ricordava la “lisca di un pesce”.
Nel corso degli anni la prima grande modifica fu quella di sostituire il polipropilene con materiali diversi che avevano la caratteristica di essere riassorbibili. Quindi la caratteristica a “spina di pesce” rimaneva, ma il materiale cambiava da non riassorbibile a riassorbibile nell’arco di circa sei – otto mesi. La trazione dei tessuti però perdurava per un tempo maggiore grazie alla reazione fibrotica dell’organismo creatisi intorno ai fili inseriti.
Nel corso degli anni si è assistito a tante varianti tra cui la più importante è stata la maggiore lunghezza dei fili da inserire che permettevano così di trazionare maggiormente sia il viso che il collo dando un risultato sempre maggiore.
Il numero di fili che vengono rilasciati nei tessuti durante il trattamento è variabile e dipende da diversi fattori: età della paziente, grado di invecchiamento cutaneo, grado del cedimento dei tessuti, estensione dell’area da trattare. Di solito si inseriscono dai 20 ai 40 fili.